venerdì 17 maggio 2013

“…come te, tale e quale…”




«San Pasquale Baylonne protettore delle donne,
fammi trovare marito, sano bello e colorito,
come te, tale e quale, o glorioso san Pasquale!»

I motivi che mi spingono a ricordare il santo di oggi, San Pasquale Baylon, sono due:

-il primo è che probabilmente è l’unico santo che abbia mai invocato insieme alle mie amiche negli anni passati, in quanto protettore delle donne (in un’occasione particolare, vennero fatte persino delle magliette con la preghierina stampata sul dietro…pensa un po’);
-il secondo, è che per puro segno del destino, il luogo della morte del Santo, è lo stesso luogo dove ho lavorato per 5 anni in Spagna, ossia Villareal…un posto e un periodo che ricordo con molto affetto.

San Pasquale Baylon, nacque il 16 maggio 1540 a Torre Hermosa e morì il 17 maggio 1592 nel convento di Villareal in Spagna. Fin da giovanissimo manifestò la sua vocazione religiosa, conducendo una vita molto umile ispirandosi a San Francesco.

Non vi sto a raccontare la vita del Santo, ma il motivo perché è considerato protettore delle donne e delle nubili, che è alquanto curiosa; la tradizione narra che il frate consigliava in confessione, alle donne che si lamentavano dei mariti, di dare un uovo sbattuto con zucchero e vino; per questo si pensa che sia stato l'inventore dello zabaione, infatti è anche il patrono dei cuochi e dei pasticceri.

A parte la preghierina al Santo, speriamo che la “protezione delle donne” venga presa in considerazione in maniera seria dalle istituzioni, visti oramai i numerosi femminicidi che avvengono troppo spesso. 

A proposito di questo, c’è una buona notizia: il 28 maggio la Camera dei Deputati voterà la ratifica della Convenzione di Istanbul, l’accordo internazionale che impegna i Paesi firmatari a una serie di azioni di lotta e prevenzione nei confronti della violenza contro le donne e contro ogni forma di violenza di genere. La ratifica del trattato, attesa da 2 anni in Italia, è già stata approvata in ventidue Paesi. 
Un passo avanti!

giovedì 9 maggio 2013

Il mistero dei calzini spaiati



A chi non è mai capitato di ritrovarsi un calzino spaiato nel cassetto?
Vuoi perché uno è rimasto in fondo al cesto dei panni da lavare, vuoi perché un altro è cascato durante il tragitto dal cesto alla lavatrice, vuoi perché uno è cascato di sotto mentre si stendeva la biancheria (e mai più raccolto)…insomma, quello dei calzini a volte rimane proprio un mistero…soprattutto quando ne metti in lavatrice due e ne esce solo uno…questo sì che è un mistero inspiegabile!

Ma dove vanno a finire i calzini? C’è forse un universo parallelo dentro la lavatrice, dove si ritrovano tutti i calzini perduti? … quello a righe con quello bianco, quello colorato con quello tinta unita…di tutti i colori e di tutte le forme, tutti spaiati in allegria!

Io, per ovviare il problema dei calzini spaiati, li lego fra loro, prima di metterli in lavatrice…spero non me ne vogliano i calzini dallo “spirito libero”, lo faccio solo per una questione di comodità.
O forse dovrei assecondare il desiderio dei calzini di spaiarsi fra loro e cominciare a metterli ai piedi; di sicuro la giornata inizierebbe con un sorriso, perché è buffo vedere ai piedi due calzini differenti e sarebbe un sorriso contagioso anche per chi li vedrebbe, possono piacere o non piacere, ma sono buffi. Però mi sa che non sono ancora pronta a questa estrosità…ecco perché li lego fra loro.
E se alla fine questo fosse proprio il desiderio dei calzini? ...quello di spaiarsi e andare con chi gli pare…

C’è un testo scritto da Vinicio Capossela che parla dei calzini.

“Il paradiso dei calzini”

Dove vanno a finire i calzini 
quando perdono i loro vicini 
dove vanno a finire beati 
i perduti con quelli spaiati 
quelli a righe mischiati con quelli a pois 
dove vanno nessuno lo sa 
Dove va chi rimane smarrito 
in un'alba d'albergo scordato 
chi è restato impigliato in un letto 
chi ha trovato richiuso il cassetto 
chi si butta alla cieca nel mucchio 
della biancheria 
dove va chi ha smarrito la via 
Nel paradiso dei calzini 
si ritrovano tutti vicini 
nel paradiso dei calzini…
Chi non ha mai trovato il compagno 
fabbricato soltanto nel sogno 
chi si è lasciato cadere sul fondo 
chi non ha mai trovato il ritorno 
chi ha inseguito testardo un rattoppo 
chi si è fatto trovare sul fatto 
chi ha abusato di napisan o di cloritina 
chi si è sfatto con la candeggina 
Nel paradiso dei calzini...
nel paradiso dei calzini 
non c'è pena se non sei con me 
Dov'è andato a finire il tuo amore 
quando si è perso lontano dal mio 
dov'è andato a finire nessuno lo sa 
ma di certo si troverà là…
Nel paradiso dei calzini 
si ritrovano uniti e vicini 
nel paradiso dei calzini 
non c'è pena se non sei con me 
non c'è pena se non sei con me.

C’è chi poi, con  i calzini spaiati crea dei pupazzi, un modo per riciclare proprio tutto...della serie: anche il calzino ha una sua dignità!




I calzini spaiati, metafora della diversità. C’è di che riflettere…
Raccontate le vostre esperienze con i calzini.